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Che cosa fa un esodato, divorziato, senza soldi, casa e lavoro, praticamente solo? Fa la rivoluzione. Ma non quella disperata, a fondo chiuso e sostanzialmente inutile che finisce in qualche galera, a marcire umiliata: è troppo complessa ormai, la struttura del Labirinto e a nulla servirebbe abbatterne un breve tratto. La vera rivoluzione sarà interiore. Il cambiamento della prospettiva, innanzitutto: da quella un po' vile e sedentaria ancorata al Grande Meccanismo, a quella fredda e distaccata di un fuggiasco sotto traccia. Nessun compromesso, nessun rimpianto, nessuna concessione alla paura... e di che cosa, poi? Anche se nella mente non c'è ancora l'idea di una vita possibile che superi quella effettiva, l'Uomo finalmente slegato dall'ignobile groviglio del nulla, è capace di arrivarci, proprio salendo gli aspri sentieri della solitudine e della precarietà. Con due grandi, decisivi sostegni: la Natura e l'amicizia di qualche inatteso compagno di viaggio verso lo stesso Ignoto.